sabato 24 maggio 2014

Riflessioni sulla poesia

Dal web.

Sono sempre stata diffidente nei confronti delle poesie, sebbene ne abbia scritte un paio nei confronti delle quali io arrivi a provare amore.
Non mi piace quella ricerca di suoni e parole volte ad avere un risultato poetico, ad ogni costo.
Io amo le poesie di ogni giorno, quelle che leggo mentre mangio un biscotto, e mi rendo conto che qualcuno mi sta per dare un bacio sulla guancia.
Quelle poesie che somigliano alle foglie in pieno autunno che sanno regalare una danza prima di cadere al suolo , senza ferirsi.
Le poesie che si leggono negli occhi di due amanti in quell’istante che precede un bacio voluto e aspettato, ma che ogni volta è sorpresa.
La poesia l’ho conosciuta quando hanno tolto dalla mi bicicletta fucsia con il cestino bianco le piccole ruote, e mentre andavo dritta contro il muro, qualcuno mi diceva che i muri si spostavano, non ero io che vi andavo contro.
Ho sentito poesie mentre sentivo dal profondo del cuore che qualcuno se ne stava andando per sempre, e per sua volontà: la poesia più nera fu questa.
Ho visto versi mentre mi tremavano le mani e il cuore, e non sapevo come fare a fermare le lacrime che, a detta mia, sono le parole più profonde dell’animo.
In un grazie non detto ma sentito in un gesto, la poesia più grande.
Mentre ripetevo per l’ennesima volta una musica leggendo lo spartito e , come sempre, sbagliavo in quel punto, ho sentito una poesia nervosa.
Mentre un nemico piangeva e non provavo gioia, ho capito cos’era l’odio e che non mi apparteneva più. (non è forse questa una poesia?)
Poesia è stato capire che l’amore è incondizionato dall’abitudine.
Poesia è quando puoi tirare la corda ma scegli di non farlo, e voltare questa pagina anche se hai paura che il resto possa essere un peso.
Luana

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