sabato 24 maggio 2014

Niente "amicizia" su Facebook fra prof e alunni?

Notizia di qualche anno fa. Il preside di una scuola fece una circolare indirizzata al personale docente con l'ordine perentorio di non accettare la cosiddetta "amicizia" da alunni della scuola stessa, giudicando la cosa deleteria e fuori luogo.
Personalmente non ho mai avuto alcun problema ad accettare il contatto con i miei alunni. Diversi colleghi storcono il naso dinanzi a questa cosa, ma io non capisco proprio cosa ci sia di sbagliato o fuori luogo. Nel mio profilo si possono vedere foto di commedie teatrali, qualche compleanno, nulla di più. Sulla mia bacheca cerco sempre di ospitare notizie utili e link di certo interesse. Cosa c'è di scandaloso nel mostrarlo agli alunni, anche del corrente anno scolastico? Quotidianamente questi contatti mi hanno permesso di consigliare in tempo reale, via chat o messaggio privato, sulla procedura di studio per gli esami, e spesso mi confronto con alunni e genitori su varie problematiche. Sono sempre stata più che serena, non vedendo in questo social network che un mezzo utile di comunicazione sana e costruttiva e nulla di più. Insomma, la circolare di quel preside mi pare quanto meno lesiva del diritto di ciascuno di gestirsi come crede, sempre nei limiti della decenza.
So che moltissimi docenti la pensano allo stesso modo. Luana

1 commento:

  1. Io credo nell'amicizia professore alunno! Fra tutti i legami possibili, quello fra professore ed alunno è uno dei più intensi ed ha infinite sfumature. Sono sempre stata particolarmente attirata da questa figura professionale e per questo sono sempre andata bene a scuola. Non faccio mistero del fatto che se ho eccelso in alcune materie è stato proprio perché la professoressa/il professore mi piaceva come persona e come insegnava e attraverso uno studio proficuo avrei potuto "ringraziarla/o" per ciò che rappresentava per me. Credo sia capitato a tutti, no?
    Ciò che non ho mai amato è proprio il varcare la soglia dell'intimità. Quel legame velato dal mistero della vita privata è bello proprio perché si sa poco l'uno dell'altra. Una volta conosciuto il resto, tutto diventa banale.
    Ora, non vedo nulla di male nell'amicizia su Facebook tra alunno e professore. Dipende, ovviamente, da come viene gestita e dalla finalità di questa azione. Per altri aspetti, un mezzo come questo può diventare una mano santa per gli alunni che hanno diverse problematiche. Partendo dal semplice incoraggiamento per arrivare a conoscere ciò che quel velo di cui parlavo prima tiene all'oscuro. Questo può, in verità, aiutare a fare sbocciare le persone che non riescono ad esprimersi se messe vis-à-vis, mentre si esprimono meglio se hanno uno schermo di fronte a esse.
    Non credo neanche io, come te, che vi siano troppe conseguenze negative. Dipende tutto dall'intelligenza del professore nel saper' mantenere le giuste distanze sia in rete quanto nella vita reale.

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